Quando 0 significa Zero
Capita qualche volta che quando dico alle pazienti che devono scegliere carboidrati integrali storcano un pò la faccia 😝. Anche in questo caso, quello che si sa è veramente sempre troppo poco.
Si parla sempre di fibra, e naturalmente questo è vero, il contenuto di fibra è significativamente differente e importantissimo, citato da tutti gli studi come uno dei fattori più importanti per la prevenzione di moltissime malattie.
Quello che invece pochi sanno è il valore nutrizionale delle farine integrali.
Abbiamo parlato di ferro e calcio: guardate qui sotto le differenze. E il potassio, il fosforo, le vitamine del gruppo B come riboflavina, tiamina, niacina?
Quasi tutto perso. Zero o zerozero.
E magari qualcuno vi dirà che dovete prendere gli integratori, perché vi sentite stanche e avete sicuramente qualche carenza.
Ah si, però qualcosa si guadagna: una più alta quota di carboidrati disponibili e cioè un più alto indice glicemico. Questo si traduce in un aumento dell’insulina, e l’iperinsulinemia è un fattore importantissimo per lo sviluppo di tutte le malattie croniche dei nostri tempi.
Come gli zuccheri semplici le farine raffinate non dovrebbero far parte della nostra alimentazione quotidiana.
Quando iniziamo a sostituire il pane, la pasta e gli altri cereali in chicco con i corrispondenti integrali riscopriamo anche il sapore vero, la consistenza giusta, e anche il palato impara a riapprezzare i sapori antichi scomparsi.
E tutto il resto vi sembrera solo gomma.
Perciò amiche mie, non storcete il naso e pensate che mangiando i chicchi interi vi nutrite con qualcosa che è… un pò di più di zero.