Il Blog di una Ginecologa con la passione per la Scienza dell’Alimentazione e per la Medicina dello Stile di Vita

ruolo della meditazione sulla salute

Quindici minuti di felicità

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Me l’avete sentito accennare tante volte nei miei scritti. La salute, la longevità, il benessere dell’uomo non dipendono solo dal corpo fisico, ma dall’unione perfetta di questo con quel qualcosa che sembrerebbe immateriale ma che tanto immateriale non è, perché anch’esso regolato da complesse interazioni biochimiche, ormonali e neuronali, principalmente dal nostro cervello. Esistono ormai numerose evidenze scientifiche che mettono in luce come i nostri sentimenti, il nostro grado di felicità, la nostra serenità interiore siano in grado di influenzare la nostra salute fisica, di farci restare sani o di farci ammalare, di farci guarire o di farci restare ammalati. E’ quello che studia una delle più affascinanti delle Scienze, la Psiconeuroimmunoendocrinologia. E io ho scoperto recentemente che la nostra felicità, le nostre emozioni influenzano persino il nostro DNA, attraverso modificazioni epigenetiche. Vi ricordate che vi avevo già parlato di queste modificazioni a proposito di alimentazione e stile di vita in gravidanza? L’articolo è questo. Bene, questo succede anche per le emozioni materne, in grado di influenzare e modificare il DNA del feto. Se avete qualche minuto concedetevi il privilegio di guardare questo TED talking della Dott.ssa Erica Poli, psichiatra e psicoterapeuta, che si intitola “Codice umano: dalla genetica all’amore”. Dopo aver magistralmente introdotto l’argomento conclude dimostrando che noi esseri umani siamo interconnessi dal più puro dei sentimenti, di cui abbiamo bisogno come il cibo per restare vivi, sin da quando nasciamo. Lo chiama il connettoma. Questa conferenza è stata per me un’ennesima conferma di quello che ho sempre pensato e che mi ha portato a creare questo blog: quando parliamo di stile di vita, di quello che influenza il nostro stato di salute, non possiamo prescindere dal prenderci cura dei nostri stati d’animo, delle nostre emozioni, della nostra pace interiore, della nostra felicità.

 

Non possiamo pensare di curare l’alimentazione e l’esercizio fisico se poi viviamo frustrati, arrabbiati, stressati o infelici. Ci ammaleremo lo stesso. Ormai numerosi studi dimostrano che le persone felici, allegre, ottimiste e serene vivono più a lungo di quelle colleriche, stressate, depresse o isolate. E i grandi dolori, come i lutti, portano spesso alla malattia. Le relazioni sociali sono ugualmente importanti, la convivialità, il condividere insieme ai nostri simili momenti felici ci fa vivere più sani e più a lungo.

Mi capita spesso nella mia vita professionale di incontrare donne, più o meno giovani, che lo riconosci, sono schiacciate dall’ansia, vivono dentro le loro paure, il corpo compresso e contratto, la fronte corrucciata, le domande che non riescono a rincorrere i pensieri. Arrivano lamentando dolori e disturbi i più disparati. Cerco di non dimenticarmi mai di dire loro, alla fine del colloquio e delle prescrizioni: “Si prenda cura di se stessa nella sua totalità.  Curi l’alimentazione, faccia del movimento che le piace, e faccia un pò di meditazione“.

Strani consigli da parte di una ginecologa :D.

Eppure non sono sicuramente la sola a pensarla così. Due illustri scienziati come Franco Berrino, oncologo di fama e Luigi Fontana, studioso di longevità, che insieme alla giornalista Franca Bertolazzi hanno fondato l’associazione “La Grande Via”, hanno fatto di alimentazione, movimento e meditazione i tre grandi cardini della loro promozione della salute e della longevità. “La Grande Via” è anche un libro bellissimo, una delle mie bibbie, e vi consiglio di leggerlo.

La meditazione è lo strumento più semplice e naturale che ognuno di noi può praticare nell’intimità della propria casa, solo con il proprio cuore, in qualunque momento della giornata. Un modo per riconnettersi con la parte più intuitiva di noi stessi, quella che sa già tutte le risposte. Una coccola per l’anima.

Da sempre conosciuta dalle grandi civiltà orientali la meditazione è sempre stata un pò snobbata dalla nostra cultura, fino a che, come sempre più spesso sta accadendo anche alla nostra Scienza, non arriva qualche scienziato un pò più illuminato a provare a studiarne gli effetti, e a scoprire che toh… quegli antichi orientali avevano ragione. Avevo già letto qualche articolo, ma sono rimasta sorpresa di quanti studi scientifici esistano sugli effetti della meditazione nei campi più disparati. I più numerosi sono naturalmente sugli effetti sullo stress, sull’ansia, sulla depressione, sul sonno, sulle dipendenze, sui disturbi del comportamento alimentare, e in generale sui disturbi psichici (in particolare sono molto promettenti quelli sul disturbo post traumatico dei reduci di guerra). In alcuni studi è stata affiancata con successo alla psicoterapia cognitivo-comportamentale. Ma ci sono anche molti studi che ne dimostrano l’efficacia nel dolore cronico, nell’ infiammazione, nello stimolare il sistema immunitario.

Nel centro del Diabete Gestazionale di cui sono responsabile, grazie a una felice intuizione dell’Ostetrica che collabora con me, Maria Luisa Perra, insegnante certificata di Meditazione Raja Yoga, abbiamo introdotto 15 minuti di meditazione prima di effettuare la curva da carico di glucosio, ottenendo dei risultati sorprendenti nel gradimento delle pazienti  rispetto a un esame così difficile da accettare. Da dati preliminari la meditazione sembrerebbe anche aver ridotto l’incidenza di nausea e vomito dopo l’ingestione del glucosio.

Ma al di là degli effetti sul “corpo fisico” la meditazione (o mindfulnessche ne è la versione laica e si estende anche alla pratica della piena consapevolezza nelle azioni quotidiane) sicuramente aiuta a gestire meglio le emozioni, soprattutto quelle negative, a sviluppare resilienza verso le situazioni difficili e dolorose a cui la vita può sottoporci, a fare chiarezza nei pensieri, a calmare la mente, a essere più concentrati, produttivi e creativi. 

Ma soprattutto, ricostituisce l’Unità tra mente, corpo e spirito. In quei momenti, nel “qui e ora”, siamo veramente la nostra essenza nella sua completezza.

Non ci vuole molto. Basta che vi sediate o sdraiate in un posto dove vi sentiate al sicuro, dove siate comode e confortevoli, chiudiate gli occhi e vi sintonizziate sul vostro respiro, cercando di approfondirlo un pò, senza forzarlo troppo. Consentitevi di diventare ad ogni respiro sempre più rilassate. I monaci zen dicono che questo è il sistema migliore per distrarre la scimmia impazzita, o prenderla per la coda, dove la scimmia è il ruminare della nostra mente: concentrarci sul respiro impedisce al cervello di disperdersi in mille pensieri vorticosi, consentendogli di prendersi un pò di riposo dal tumulto giornaliero. Finalmente un pò di pace. Il respiro è uno strumento potentissimo: la respirazione lenta e profonda calma istantaneamente anche la mente. E se qualche volta i pensieri tornano a distrarci niente paura o sensi di inadeguatezza: si riprende a risintonizzarsi sul respiro, accettando che possa succedere. Potete immaginare di essere in un posto bello nella natura, una bella spiaggia,  un bel bosco, un posto che vi è caro e in cui avete provato belle emozioni, o in un qualunque posto che la vostra immaginazione voglia regalarvi. Concedetevi questa bella pausa di felicità. All’inizio saranno solo pochi minuti ma non scoraggiatevi…piano piano le pause diventeranno più lunghe. Questa è sicuramente la tecnica più semplice, ma ce sono di diverse, da quelle che prediligono l’esclusione completa dei pensieri a quelle che propongono la ripetizione di un mantra, a quelle si basano su visualizzazioni guidate che inducono uno stato d’animo piacevole, di gioia e serenità.

Se avete qualche difficoltà potete sicuramente rivolgervi a un’ insegnante qualificato, sono certa che ne troverete qualcuno vicino a voi, ormai i corsi sono abbastanza diffusi in tutte le città. Spesso sono assimilati alle lezioni di Yoga ma ce ne sono anche di meditazione esclusiva. Ma potete anche provare a seguire da sole qualche traccia audio o qualche video, anche questi ormai molto diffusi nella rete, gratuiti o a pagamento. Io amo molto quelle del mio insegnante di Qi Gong che trovate qui . Se avete un pò di dimestichezza con l’inglese (lui ha una pronuncia molto chiara) sono bellissime, ognuna con un diverso focus. Altre volte  faccio quelle di Deepak Chopra, come queste, che sono focalizzate su aspetti e sentimenti diversi, o altre che ho scovato qui e la. Provatene qualcuna, scegliete quelle che preferite e fatevi la vostra play list. Praticatela quando e quanto volete, l’ideale sarebbe 15 minuti al giorno, ma fatela quando potete.

E arriverà il giorno in cui non permetterete a nessuno di portarvi via i vostri 15 minuti di felicità.

 

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