Il Blog di una Ginecologa con la passione per la Scienza dell’Alimentazione e per la Medicina dello Stile di Vita

La vera te sempre. Dentro e fuori

La Vera Te Sempre. Dentro e Fuori.

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Come trovare il tuo stile può aiutarti a trovare te stessa. Un’ intervista leggera con Anna Pietribiasi

 

Vita Vera è un sito chicchissimo, bello da paura. Lei, Anna Pietribiasi, elegante, semplice ma stilosa, con quel non so che di particolare che riconosci nelle donne con un gusto personale non convenzionale.

Anna fornisce “Servizi di immagine personale per le donne” perchè dice, “Il benessere interiore passa anche per la cura del proprio stile” e la presentazione di Vita Vera si conclude così:

“Ho creato Vita Vera per te, che cerchi uno spazio libero da giudizi, condizionamenti e aspettative, dove finalmente puoi prenderti il tempo e la cura che sai di meritare.

Non ti dirò che devi buttare via tutto, né che devi stravolgere l’intero armadio o acquistare per forza quel capo o quell’accessorio.

Tutto ciò che farà parte della Nuova Te sarà in armonia con i tuoi gusti, la tua personalità, i tuoi obiettivi.

Solo tu sarai la misura del cambiamento che vuoi vedere nella tua vita.”

 

Libero da giudizi e condizionamenti“in armonia con i tuoi gusti e la tua personalità”…queste parole soprattutto hanno risuonato profondamente dentro di me.

Personalmente ho sempre un po’ nascosto, con un po’ di sensi di colpa, la mia attitudine al prendermi cura del mio aspetto esteriore, che invece ho sempre avuto naturalmente, e sempre sommessamente coltivato, sin da piccola. E non avevo in effetti mai pensato che possiamo anche liberarci dall’idea che curare il nostro stile sia una cosa marginale, futile e superficiale.

Ma la vera fulminazione è arrivata quando, sono andata alla pagina “Sei tu?” che inizia:

“Sei una donna determinata e ambiziosa, che nella vita ha saputo fare scelte coraggiose, anche controcorrente, grazie alle quali hai raggiunto gli obiettivi professionali di cui oggi puoi dirti orgogliosa”.

BAM! un colpo al cuore, occhi lucidi e nodo alla gola.

Si, ero io. Determinata si, ambiziosa non saprei, almeno non nel senso comune. Ma sempre un pò fuori posto. Non avevo mai pensato di avere problemi di stile, ma indubbiamente c’era qualcosa che mi accomunava ad Anna.  L’ultimo anno della mia vita mi ha insegnato che contrariamente a quello che avevo sempre pensato anche io posso essere coraggiosa.

All’iscrizione alla newsletter mi arriva un test, in parte leggero e in parte scientifico, basato sugli studi niente popò di meno che di Carl Gustav Jung, che accomuna la tua personalità a un colore. Esco Gialla, e mi ci ritrovo al 90%. E’ vero, non mi vedrete mai strizzata in un tailleur o con un tacco 12 ☺! Libertà e movimento, colore, leggerezza, giocosità e accessori coloratissimi (le collane!). Si è il mio stile.

Oltre alle consulenze private e ai workshop che tiene regolarmente nel sito c’è un blog dove scrive articoli ogni settimana di consigli di stile e non solo (con molto onore sono stata anche io guest posting ☺ ).

Ma facciamo parlare lei.

Anna vuoi parlarci un po’ di te, quale è stato il percorso personale che ti ha portato a creare Vita Vera?

Come spesso succede, tutto quello che creiamo e offriamo agli altri è quello che avremmo voluto ricevere.

Vita Vera nasce da questo, da un periodo piuttosto lungo e buio in cui mi sono sentita molto insicura e confusa, e avrei voluto che qualcuno mi dicesse: “Vai bene così, non occorre che ti conformi agli altri, c’è un modo anche per te, per essere te stessa e sentirti bene”.

Ho passato diversi anni in un posto di lavoro che mi rendeva profondamente infelice e dove le mie colleghe sembravano, invece, avere sempre tutto a posto – vita, lavoro, relazioni e, non da ultimo, lo stile.

Da una parte non volevo scimmiottare nessuna, issarmi su tacchi che non facevano per me o farmi bionda, sempre più bionda. Dall’altra, non capivo chi ero, né da che parte volevo andare. Se avessi incontrato qualcuno che mi avesse aiutato a tracciare la mia strada, mi sarei risparmiata un bel po’ di frustrazioni e insicurezze.

 

Chi sono le tue clienti e cosa cercano esattamente?

Si attirano le persone che pensano di trovare qualcosa di buono in noi. Ha un che di magico, ma da quando faccio questo lavoro, ho imparato a credere di più nelle energie che scorrono tra le persone.

Le mie clienti sono donne che stanno attraversando una fase di cambiamento – può essere un cambio di lavoro, di città, di partner o tutte queste cose assieme – che sono comprensibilmente confuse, ma allo stesso tempo sicure di un fatto: sanno di poter chiedere di più, di meritare di più e lo vogliono per loro stesse.

Mi sono ritrovata molte volte in queste fasi e ora il cambiamento fa parte, con gioia, della mia vita. E’ un processo naturale e rigenerante, ma in passato notavo su di me – e oggi su molte donne – che viene spesso vissuto con un senso di colpa, come se ci fosse una voce giudicante: “Ma non sei mai felice? Ma perché non ti accontenti come fanno tutti?”

Il mio desiderio è continuare a rispondere, no, non accontentiamoci, perché se sentiamo dentro di noi che meritiamo di più, è perché lo possiamo avere, è quella la nostra vera strada.

 

Come riesci a capire di cosa ha bisogno quella donna e su cosa ti basi per capire quale è il suo stile?

Fino ad oggi sono stata molto fortunata: le donne che ho conosciuto nella consulenza individuale mi hanno sempre raccontato con grande libertà della loro vita, di chi sono e che cosa vogliono per loro stesse. Mi sento sempre onorata di raccogliere le loro storie e imparo sempre moltissimo dalle mie clienti.

Per “rompere il ghiaccio”, uso un test divertente sulla Personalità dello Stile, dove ognuna si dedica del tempo per riflettere sui propri gusti, su cose che magari aveva dimenticato o accantonato. E’ un modo personale ma rilassato per cominciare a tirare fuori le informazioni più importanti.

 

Vuoi raccontarci brevemente una storia di trasformazione di una tua cliente e di come la tua consulenza l’abbia aiutata a trovare sicurezza nel suo stile?

E’ una donna sulla cinquantina, molto dinamica, con una vita pienissima e molti “ruoli” da svolgere: direttrice di scuola di danza, coreografa per gruppi sportivi, giudice di gara e, non da ultimo, mamma e compagna. Nel ritmo frenetico, si era però dimenticata di sé e, ad un certo punto, ha espresso il desiderio di dedicarsi del tempo alla ricerca del suo stile.

Con il ruolo di ballerina, si sentiva tutto sommato giustificata a indossare la tuta ginnastica dalla mattina alla sera. Ironia della sorte, come capita a molte donne, aveva un armadio enorme, pieno di capi e accessori anche preziosi, che non indossava mai, perché non sapeva come abbinarli in un stile che sentisse davvero suo.

Il cambiamento è stato radicale! Ha scoperto che vestirsi e fare shopping può diventare un gioco e che può essere se stessa dalla mattina in palestra fino a sera ad uno spettacolo di danza. Ha ricevuto un sacco di complimenti e anche il compagno, che all’inizio era dubbioso, non ha potuto non notare il suo nuovo sorriso.

 

Io penso di avere uno stile abbastanza definito ma a volte mi rendo conto che vorrei osare un po’ di più. Vedo delle cose che mi piacciono sulle altre o nei negozi, a volte le compro anche, ma poi non le metto. Credo che sia un atteggiamento che riguarda anche altri aspetti della personalità e della vita. Non so se devo assecondarmi (non è il mio stile e punto) o provare a sbloccarmi. Cosa ne pensi?

E’ una domanda molto interessante e un tema che vedo ricorre sempre durante i miei workshop. Credo abbia a che fare con la nostra PERCEZIONE, di chi vorremmo essere e di come pensiamo di ‘tradurlo’ usando quello che ci viene proposto dall’esterno. Anche come interpretiamo ciò che ci sta attorno ha una grande importanza: se la moda ci dice che vestirsi tutte di bianco fa molto chic, è chiaro che, se vogliamo uno stile chic, tenteremo di riprodurre l’effetto vestendoci di bianco dalla testa ai piedi. E magari non ci rendiamo conto che, per la nostra personalità, essere chic può voler dire altro: altri colori, altri abbinamenti, altri accessori.

L’occhio esterno di una consulente può aiutare proprio in questa fase, per disimparare tutte le percezioni errate che nel tempo abbiamo fatto nostre.

Anche io, per me stessa, chiedo aiuto ad altre consulenti!

 

Una cosa che mi ha colpito molto è anche che tu metti l’accento sul fare scelte che portano a non sprecare, a non buttare soldi in cose che poi non mettiamo. Quale è il criterio principale che deve guidare le nostre scelte in questo senso?

Avere una propria palette colori aiuta moltissimo in questo. Quando dico che gestisco il mio guardaroba con 3 colori di base e che una stagione intera sta in un’anta dell’armadio tutte mi guardano sbalordite. Ma è così: quando capi e accessori si abbinano tutti fra di loro vuol dire che puoi usare quello che hai un’infinità di volte e che, quindi, quanto hai speso, è ammortizzato dalle volte che lo indossi. Così non torni più a casa dallo shopping con una maglia che si abbina solo con una gonna, e vestirsi diventa un gioco dove tutto si incastra come in un puzzle magico.

 

 

Insomma non bisogna essere ricche per avere stile :D!

Assolutamente no! Io sono un esempio. Non spendo in marchi famosi e ogni volta che acquisto qualcosa mi pongo sempre un budget. Ho anche una specie di ‘barriera psicologica’ per quanto sono disposta a spendere, per cui una una borsa a o un paio di scarpe, per me, non possono costare più di tot. euro.

 

E un’ altra cosa che mi piace moltissimo è la tua attenzione sui colori. Vedere tutte quelle palette nei tuoi post, i consigli che dai per abbinarli tra loro e con i nostri colori, mi incanta davvero, perché anche a me piace moltissimo abbinare i colori, dal rossetto alla collana :D!

Mia mamma mi vestiva sempre di rosso, di rosa o di bianco, perché diceva che erano i colori che si addicevano alle brune. Crescendo mi sono ribellata, e uso spesso anche il nero o il blu.

Tu cosa ne pensi?

Penso che, proprio come le percezioni che raccogliamo dall’esterno e facciamo nostre, anche le frasi di mamme e nonne ci possono influenzare nelle scelte (o nelle ribellioni) di oggi.

Quante volte ho sentito raccontare: “Odio l’azzurro perché mia mamma mi vestiva sempre così”, “Non indosso le fantasie perché mia mamma diceva che era elegante solo con il tinta unita” e così via. I colori sono strettamente legati alle nostre esperienze, anche molto lontane nel tempo.

Io ho odiato una gonna arancione che mia madre mi faceva trovare la mattina sulla sedia, come dire “Oggi tocca a questa”. Amo tutti i colori, ma su di me l’arancione non lo vedrete mai – anche perché mi sta malissimo.

 

Io mi rendo conto spesso che abbino i colori al mio stato d’animo di quel giorno o di quel periodo. Uguale fuori e dentro. E per te quale è il criterio fondamentale?

Faccio anch’io come tutte le donne! Alcuni giorni mi vesto tutta di nero e gioco con gli accessori, altri giorni, siccome fuori piove, metto una giacca rossa e un orecchino luminoso. I colori ci regalano stati d’animo e ogni giorno possiamo decidere come vogliamo sentirci.

L’unica cosa che dico sempre è: ricordatevi che anche gli altri vivono del vostro stato d’animo. E quindi cosa vogliamo regalare al mondo oggi?

 

Vuoi descriverci cosa avviene nei tuoi workshop?

Ci sono tantissimo colori! Cominciamo con il test della Personalità Colore, che fa riflettere su chi siamo in quel momento della vita, quali sono le caratteristiche dominanti e come possiamo tradurle in uno stile. E’ un primo passo verso la scoperta di noi, prima di addentrarci nella questione colori ‘quali mi stanno bene, quali no, che vediamo assieme della seconda parte del workshop.

E’ una cosa a cui tengo molto: i colori sono al nostro servizio, devono aiutarci a creare la persona che siamo orgogliose e felici di mostrare al mondo. Evito i tecnicismi, perché riempiono la testa di nozioni, che nella vita pratica non servono.

Invece, ognuna deve allenare l’occhio a vedersi e piacersi allo specchio.

 

Vuoi dare 3 consigli base alle mie lettrici per essere sempre se stesse, libere da giudizi e condizionamenti anche nelle scelte dell’abbigliamento?

Questa è la domanda da un milioni di dollari!

Il percorso nella consulenza d’immagine – che sia durante un workshop o nella consulenza individuale – non è un quick fix, è un percorso di scoperta innanzitutto di se stesse.

Ogni donna che viene da me deve sentirsi libera di esprimere quello che davvero vuole per sé. Il mio ruolo è di ascolto e di aiuto per realizzare i suoi sogni.

Non credo che lo stile serva per esprimere chi sei, penso che serva per esprimere CHI VUOI ESSERE in quel momento della tua vita o in quel determinato ambito (lavoro, affetti…). Quante persone siamo in una stessa giornata e quante persone diventiamo nell’arco di una vita?

Mi piace regalare il test sulla Personalità Colore, perché ogni 6 mesi-1 anno potete rifarlo e scoprire che le vostre energie sono cambiate e, di conseguenza, cambierà l’immagine di voi che volete vedere allo specchio e fuori nel mondo.

 

Anna grazie, davvero. Mi hai fatto sognare un mondo di donne libere e giocose, capaci di scegliere fuori dagli schemi, non convenzionali e sicure di se stesse. E Vere sempre, dentro e fuori.

Anna  Pietribiasi è anche su Facebook e Instagram

 

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